REPORT MEDU PUGLIA ANNO 2014
Lo staff dell’Ambulatorio MEDU Medici per i Diritti Umani Puglia (via Appia n. 64-Brindisi, aperto ogni venerdì dalle ore 19:00) fornisce i dati aggiornati di attività interessanti l’anno 2014 e comunica alcune evidenze emergenti. Lo staff è composto da due medici, un farmacista, un infermiere, un mediatore culturale ed un legale.
Durante l’anno 2014 sono stati registrati 89 assistiti e sono state effettuate 130 visite/colloqui in totale; le nazionalità sono state varie: Iran, Iraq, Pakistan, Ciad, Afghanistan, Eritrea, Mali, Senegal, Nigeria, Costa d’Avorio, Gana, Gambia, Somalia, Burkina Faso, India, Romania, Polonia, Italia.
Il 98% degli assistiti sono stati di sesso maschile; una caratteristica molto evidente è la giovane età degli assistiti, la maggior parte di loro ha meno di trent’anni; si tratta per lo più di persone che tendono a rimanere uniti in gruppi etnici, a fare in qualche modo “comunità”, mantenendo legami interpersonali significativi, non favorendo in questo modo purtroppo la loro stessa integrazione.
Si sono riscontrate per lo più patologie stagionali e patologie dovute ad una scorretta alimentazione. Numerose sono state le visite da parte degli assistiti allo staff volontario per il solo bisogno di ascolto e conforto.
Nella maggior parte dei casi il problema posto è stato risolto dall’ambulatorio, nei restanti casi ci si è rivolti a medici specialisti, a MMG (medici di medicina generale) o medici della continuità assistenziale (guardia medica) che hanno dimostrato una elevata disponibilità.
Le difficoltà di accesso ai servizi sanitari, dopo numerose sollecitazioni alle autorità competenti, sono state superate ed è oggi possibile attribuire il medico curante anche agli stranieri temporaneamente presenti (STP). Le condizioni di salute degli assistiti riflettono lo stato di emarginazione in cui vivono. Trattandosi di una popolazione giovane, la gran parte dei migranti presenta al momento della partenza dal proprio Paese una condizione di salute sostanzialmente integra; considerato ciò molte delle malattie rilevate dall’equipe ambulatoriale volontaria sono conseguenza del pesante lavoro fisico effettuato (molti sono occupati nei lavori agricoli ) e della non corretta e insufficiente alimentazione, nonché delle condizioni igienico-sanitarie dei luoghi dove dimorano. A ciò si aggiungono i traumi fisici e psichici subiti nel Paese di provenienza o durante il viaggio. Le patologie più spesso riscontrate sono infatti dolori articolari e muscolari, conseguenti al duro lavoro, e disturbi gastrointestinali.
Per quanto riguarda la situazione alloggi, la maggior parte degli assistiti dorme presso il dormitorio comunale, altri in case affittate privatamente, altri occupano abitazioni abbandonate con i livelli igienico-sanitari scadenti.
Dal monitoraggio risulta che molti sono regolarmente soggiornanti, iscritti al Servizio Sanitario Nazionale, possessori della tessera sanitaria e hanno quindi a disposizione il MMG; purtroppo però in alcuni casi si tratta di un medico assegnatoli in un’altra città, prima dell’arrivo a Brindisi. In altri casi l’assistito ha il MMG a Brindisi. La barriera linguistica e culturale rimane l’ostacolo principale all’accesso nel servizio sanitario.
Si è anche rilevato che l’accesso al pronto soccorso è una frequente modalità di ricorso al SSR anche in condizioni che di per sé non lo richiederebbero.
L’esperienza condotta ha messo in evidenza anche la necessità di un adeguato servizio di accoglienza e di orientamento, un servizio pubblico in grado di dare tutte le informazioni, soprattutto amministrative, garantire un’assistenza completa e un eventuale accompagnamento in caso di difficoltà presso gli uffici pubblici e gli ambulatori sanitari.