Categoria: Italia

  • Eni Storage Systems, joint venture tra Eni e FIB, avvia a Brindisi le attività per lo sviluppo delle batterie al litio stazionarie

    Eni Storage Systems, joint venture tra Eni e FIB, avvia a Brindisi le attività per lo sviluppo delle batterie al litio stazionarie

    Eni e Seri Industrial annunciano che Eni Storage Systems, joint venture costituita da Eni (50% più un’azione) e Fib (50% meno un’azione), società appartenente al gruppo Seri Industrial, ha iniziato l’operatività per proseguire lo sviluppo del progetto industriale relativo alla produzione di batterie al litio stazionarie già avviato nell’area industriale di Brindisi.

    Eni Storage Systems ha come obiettivo la realizzazione di un polo per la produzione di oltre 8 GWh/anno di batterie litio ferro fosfato su base acquosa, destinate prevalentemente ad accumuli stazionari di energia elettrica. Oggi il progetto è nella fase di ingegneria e di valutazioni economiche, finanziarie e autorizzative, attività che sono previste concludersi entro il primo trimestre 2026, per passare subito dopo alla fase esecutiva.

    Il progetto, annunciato il 25 ottobre 2024, è parte del piano di trasformazione industriale che Eni sta realizzando per contribuire a uno sviluppo industriale improntato a una sempre maggiore sostenibilità dal punto di vista ambientale, sociale ed economico e conferma la partnership tra Eni e Seri Industrial che prevede la gestione integrata del sito di Brindisi con l’impianto che Fib sta realizzando a Teverola, nella provincia di Caserta.

    A Brindisi saranno anche concentrate le attività di produzione della materia attiva catodica – il litio-ferro-fosfato che nel catodo immagazzina e rilascia ioni di litio durante i cicli di carica e scarica – e di assemblaggio delle batterie in sistemi BESS (Battery Energy Storage Systems), a servizio sia della produzione di Brindisi, sia di quella di Teverola. In prospettiva, nel sito di Brindisi si aggiungerà anche l’attività di riciclo delle batterie che, insieme alla produzione della materia attiva catodica, sarà disponibile anche per altri operatori del settore. Seri industrial ed Eni aspirano a conquistare oltre il 10% del mercato europeo delle batterie stazionarie, creando un polo integrato tra Brindisi e Teverola all’avanguardia, che punti a una maggiore sostenibilità e proiettato alla transizione energetica.

  • Presidio a Brindisi per la Global Sumud Flotilla: bloccato l’arrivo della nave SeaSalvia a Taranto

    Presidio a Brindisi per la Global Sumud Flotilla: bloccato l’arrivo della nave SeaSalvia a Taranto

    Il Comitato contro il genocidio del Popolo Palestinese, contro il riarmo, per la pace indice per giovedì 25 settembre alle ore 18.00 un presidio davanti all’Autorità Portuale,  in Piazza Vittorio Emanuele II (Giardinetti) a Brindisi per chiedere  concreta e immediata tutela  da parte del governo Meloni per gli equipaggi  delle tante imbarcazioni della Global SumudFlotilla dirette a Gaza con il carico di aiuti umanitari per la stremata popolazione civile di Gaza.

    L’attacco con droni, esplosivi e sostanze chimiche della scorsa notte non lascia presagire nulla di buono, anzi palesa rischi per la vita degli equipaggi.

    Non possiamo restare immobili, per questo motivo riteniamo necessario dare seguito alla grande mobilitazione espressa con lo sciopero generale di lunedì 22 settembre.

    Esigiamo che il governo adotti immediatamente misure per interrompere il sostegno economico e militare con Israele, per porre fine al genocidio del Popolo Palestinese a Gaza e la fine dell’occupazione  militare illegale della Cisgiordania e di Gerusalemme Est.

    Basta con la complicità nel genocidio e con la liquidazione del diritto internazionale e umanitario.

    Denunciamo che la nostra economia è sempre più coinvolta nelle produzioni militari in funzione del massiccio processo di riarmo globale e chiediamo che le nostre infrastrutture non siano coinvolte nel  genocidio in corso.

    Nel porto di Taranto è giunta la petroliera  Seasalvia per caricare un rifornimento di 30.000 tonnellate  di greggio diretto in Israele per  l’aviazione militare.

    Alla immediata mobilitazione Tarantina con il presidio al porto  l’ENI, socia tra l’altro di Israele nel rubare un grandissimo giacimento di  gas Palestinese che si trova nel  mare di Gaza, ha dovuto bloccare le operazioni di carico del combustibile dal suo molo.

    La lotta contro il genocidio continua, la guerra contro il Popolo Palestinese è anche qui in Italia. Blocchiamo la macchina della guerra, non permettiamo l’aiuto ad Israele a proseguire gli  attacchi militari e provocare altre morti e distruzioni. 

  • USB Taranto:Il presidio al porto mercantile blocca la petroliera con il greggio destinato a Israele.

    USB Taranto:Il presidio al porto mercantile blocca la petroliera con il greggio destinato a Israele.

    La nave Seasalvia, diretta a Taranto per rifornirsi di 30mila tonnellate di greggio destinato all’aviazione militare israeliana, non entrerà in porto. È questo il risultato del presidio organizzato ieri dall’USB e dai Cobas davanti al porto mercantile di Taranto, oltre che da tante altre realtà sociali che si sono autoconvocate nella stessa piazza con l’ obiettivo comune di fermare la nave e, con essa, la logistica di guerra che alimenta il massacro del popolo palestinese.
    È stato il comandante della Capitaneria di porto di Taranto a riferire ai manifestanti l’annullamento delle autorizzazioni per l’attracco della nave comunicato dall’ENI, responsabile dell’area di ormeggio e delle operazioni di carico del greggio.
    Resta ancora incerta la nuova destinazione della nave e il rischio che possa portare a termine altrove la propria missione. Da questo punto di vista, sarà fondamentale tenere alta l’ attenzione a Taranto come in tutti gli altri porti e, in generale, negli snodi logistici del Paese.

    È quanto avviene già da tempo sotto l’ esempio dei portuali di Genova, Livorno, Ravenna che hanno indicato la strada per bloccare gli ingranaggi della complicità e da cui è partito il segnale per lo sciopero generale del 22 settembre scorso che ha visto centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici incrociare le braccia e manifestare insieme ad un intero popolo per fermare il genocidio, difendere la Flotilla e la sua missione di umanità e denunciare il sistema economico e politico che alimenta l’orrore.
    Blocchiamo tutto è l’ impegno che abbiamo preso. Anche Taranto ieri ha fatto la sua parte.

  • Conferenza stampa CGIL Brindisi e Coordinamento Industria del 24.9.2025. Energia e Chimica, quale futuro per Brindisi?

    Conferenza stampa CGIL Brindisi e Coordinamento Industria del 24.9.2025. Energia e Chimica, quale futuro per Brindisi?

     Abbiamo salutato positivamente la convocazione del tavolo ministeriale per  l’Accordo di Programma di Brindisi. 

     Avviene però a distanza di un anno dall’ultimo incontro avvenuto sempre a  Brindisi e a due anni dalla chiusura della Centrale di Cerano. 

     In questo anno sono emerse diverse novità:  

    – la nomina del commissario straordinario nella persona di sua Eccellenza il  Prefetto Luigi Carnevale che abbiamo accolto positivamente;  

    – la riduzione drastica e graduale dei lavoratori impegnati in centrale Cerano, sia  tra i diretti che nell’indotto;  

    – purtroppo i cambiamenti avvenuti nello scenario internazionale e i nuovi assetti  geopolitici che si vanno definendo, con ricadute interne al Paese che  condizionano anche le indicazioni contenute nel PNIEC, sulle quali il MASE  non ha dato ancora risposte concrete; 

     Siamo già in una economia di guerra, una tendenza che occorre bloccare e  contrastare con tutte le nostre forza, per affermare ancora una volta, che abbiamo  bisogno di diplomazia, di diritto internazionale, di Pace. 

     Ribadiamo il nostro no ad una economia di guerra che rischia di togliere risorse  necessarie per rafforzare la Sanità, la Scuola, il Welfare, le Pensioni e alleggerire la  pressione fiscale soprattutto verso lavoratori e pensionati. 

     In questo contesto la posizione del Governo sulle Politiche Industriale, appare  ancora schizofrenico e inesistente, nonostante il libro bianco, gli annunci e la  propaganda. Mentre abbiamo bisogno di una Politica Industriale che sia all’altezza dei  tempi. 

     Una cosa è certa: a nostro avviso il processo di decarbonizzazione non può essere  bloccato, anzi occorre accelerare i processi di transizione e cambiamento, per  traguardare in tempi rapidi gli obiettivi del Green Deal. 

     La condizione di Cerano, allocata in riserva a freddo, con ricadute negative sui  lavoratori dell’indotto, richiede maggiore attenzione a partire da ENEL che pure ha  dichiarato attraverso on. D’Attis, che garantirà lavoro per 24-36 mesi.

     La domanda che ci poniamo è: per quanti lavoratori? E per fare cosa? La data del  31.12.2025 contenuta nel PNIEC resta ferma e per noi non può e non deve arrestarsi il  processo di decarbonizzazione. Lo dobbiamo al pianeta, lo dobbiamo ai tanti morti, un  prezzo molto elevato pagato negli anni dal territorio della provincia brindisina, come  certifica il report della ASL con le analisi sul registro tumori. 

     ENEL dovrà comunque considerare gli aspetti legati alla dismissione che  richiedono interventi di bonifica dell’intera area, e che non vanno disattesi. ENEL da  questo punto di vista può e deve ancora svolgere un ruolo attivo sul territorio anche  partecipando attivamente al processo di reindustrializzazione anche con suoi progetti  specifici e innovativi. 

     Si diceva la garanzia del lavoro in Centrale. La forza lavoro dal mese di settembre  2023 ad oggi è passata dagli oltre 1200 lavoratori a poco meno di 400. È un dramma!  Al tavolo sono state presentate alcune parziali informazioni che riguardano 51  manifestazioni di interesse, con 61 progetti, che richiedono utilizzo di ampie aree,  sembrerebbe fino ad oltre 3000 ettari. 

     Siamo ancora all’inizio del percorso, l’entusiasmo va bene come spinta a fare bene  e subito, ma in questa fase crediamo sia. necessaria concretezza.  

     Per questo abbiamo chiesto e ribadiamo che vorremmo conoscere il dettaglio dei  progetti presentati e acquisiti, in quale ambito si muoveranno (eolico, idrogeno,  riciclo, batterie di accumulo, cantieristica navale, fotovoltaico…) con quali piani  industriali, con quanti investimenti (pubblici e privati) con quali ricadute  occupazionali, con quale tempistica e soprattutto su quali aree, tenuto conto che non si  comprende se ENEL avrà un ruolo dentro questo percorso e se saranno utilizzate aree  all’interno del SIN, Sito di Interesse Nazionale. Relativamente a tutto questo, le  autorizzazioni AIA possono rappresentare un ostacolo da attenzionare subito. 

     Non è secondario questo aspetto poiché le aree su cui insediare le imprese  dovranno essere in regola con la caratterizzazione e la bonifica. 

     Da questo punto di vista il ruolo di Comune, Provincia, ASI, Autorità portuale, e  Sistema delle Imprese, diventa centrale. 

     In questo scenario l’istruttoria di Invitalia per il MIMIT, ci auspichiamo possa  interfacciarsi con Regione Puglia e i suoi indirizzi, e alle opportunità di finanziamento  e sostegno dei progetti, nel rispetto delle filiere strategiche. 

     Il nostro auspicio è che il territorio possa accogliere tutti i progetti meritevoli, che  si muovano dentro le linee del Green Deal, e che le aziende rispettino i CCNL,  traguardando piena e stabile occupazione a partire dalla platea storica al settembre  2023. 

     Si è detto che dentro questo processo si vuole portare anche Versalis.  Sulla chimica la nostra posizione resta invariata:  

    – Ribadiamo che Regione Puglia debba svolgere un ruolo verso MIMIT, affinche  si riprenda un ragionamento sulla chimica di base dentro il Piano di Azione  Europeo per l’Industria Chimica; 

    – Che sia riconosciuto per Brindisi, il sito chimico europeo per la sua rilevanza  strategica e l’alta esposizione al rischio di dismissione; 

    – Che si verifichi se vi sono operatori internazionali interessati a rilevare l’intera  filiera della chimica a Brindisi; 

     È questa l’occasione per ribadire, a Regione e MINLAV, la necessità di un accordo  quadro e di ammortizzatori sociali straordinari, come già più volte ribadito nelle  piattaforme rivendicative del Coordinamento Industria della CGIL Brindisi, fino a  proporre un Accordo Quadro per gestire complessivamente le crisi dei siti ENI e  ENEL a prescindere dalla differenza di riferimento dei CCNL. 

     Se questo tavolo diventerà un metodo, e ce lo auguriamo per il bene dei lavoratori e  del territorio, dipenderà da tutti gli attori in campo. Noi ci auspichiamo possa essere  un tavolo concertativo capace di valorizzare in particolar modo il ruolo e il  protagonismo del lavoro e dei lavoratori in una transizione ambientale e sociale giusta.  Per questo occorre lavorare con le categorie a riallacciare i rapporti unitari confederali,  superando le divergenze emerse negli ultimi mesi, in quanto l’unità dei lavoratori e  l’unità sindacale può rappresentare un punto di forza proprio sul tavolo ministeriale e  nel rapporto con il Sistema delle Imprese. 

  • CISL – FEMCA CISL: LYONDELLBASELL ESERCITI RESPONSABILITÀ  SOCIALE PER IL RILANCIO DELLO STABILIMENTO DI BRINDISI

    CISL – FEMCA CISL: LYONDELLBASELL ESERCITI RESPONSABILITÀ SOCIALE PER IL RILANCIO DELLO STABILIMENTO DI BRINDISI

    L’incontro tenutosi ieri in Prefettura a Brindisi, sul futuro dell’impianto LyondellBasell, non ha soddisfatto le nostre aspettative ed anzi ha autorizzato ampie perplessità ed incertezze, sui riflessi occupazionali oltreché sul versante produttivo, ovvero sulla natura delle scelte di medio-lungo periodo del Gruppo nell’ambito della filiera della chimica.

    E’ quanto affermano Antonio Baldassarre, segretario territoriale della Cisl e Marcello De Marco, segretario generale territoriale della Femca Cisl presenti all’incontro convocato dal Sepac, la task force regionale per l’occupazione.

    “La produzione del PP2 appena garantita per parte del prossimo mese di ottobre con tutte le ricadute negative immaginabili e l’analisi aziendale su presunte difficoltà di mercato – hanno annotano nel corso dell’incontro Baldassarre e De Marcodarebbero il segno, se confermate, di una strategia votata non già a rilanciare l’impianto, ancor meno ad evitarne la fermata definitiva a seguito, magari, di un’ulteriore valutazione sulla sua rinnovata redditività.”

    Dunque, per la Cisl e per la Femca Cisl “tutti i soggetti coinvolti sono chiamati oggi ad assumersi la responsabilità di assicurare un futuro produttivo ed occupazionale diretto e indiretto nel sito brindisino, mentre l’Azienda, in particolare,  è chiamata ad esercitare responsabilità sociale in un territorio che, storicamente, ha ospitato al servizio del Paese un  sistema produttivo che continua a caratterizzarne la vocazione industriale.”

    Baldassarre e De Marco hanno conclusivamente chiesto al presidente del Sepac di “trasferire il tavolo di concertazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, al fine di sollecitare e far definire a LyondellBasell i termini di un rilancio dello stabilimento di Brindisi, in ottica di produttività e di mantenimento dei livelli occupazionali.”

  • Consorzio ASI Brindisi – L’assemblea dei soci ha eletto all’unanimità il consiglio di amministrazione, il Presidente ed il Vicepresidente.

    Consorzio ASI Brindisi – L’assemblea dei soci ha eletto all’unanimità il consiglio di amministrazione, il Presidente ed il Vicepresidente.

    Si è riunita l’assemblea dei soci del Consorzio Asi di Brindisi. Erano presenti il Presidente della Provincia Toni Matarrelli, il Sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna, il Sindaco di Francavilla Fontana Antonello Denuzzo, il Sindaco di Fasano Francesco Zaccaria, il Sindaco di Ostuni Angelo Pomes e, in rappresentanza della Camera di Commercio Brindisi/Taranto, il Vice Presidente vicario Franco Gentile.
    I rappresentanti degli enti-soci hanno votato all’unanimità il nuovo consiglio di amministrazione composto da Franco Gentile, Martina Landolfa, Stefano Andriola, Pietro Siliberto ed Elisabetta Scatigna.
    Sempre all’unanimità, sono stati eletti Presidente (con la sola astensione dell’interessato) Franco Gentile e Vicepresidente Martina Landolfa.
    L’assemblea, infine, ha rivolto un sentito ringraziamento al Presidente uscente Vittorio Rina per il lavoro svolto alla guida del Consorzio. Periodo durante il quale sono stati ottenuti risultati tangibili nell’interesse del territorio ed anche in riferimento alla situazione finanziaria.

  • FUTURO DELL’AREA DI CERANO. POSITIVE PROGETTUALITÀ.  AL CENTRO VI SIA LA TUTELA DEL LAVORO DIRETTO E DELL’INDOTTO  CON FORMAZIONE E COINVOLGIMENTO DEI LAVORATORI FIN DA SUBITO

    FUTURO DELL’AREA DI CERANO. POSITIVE PROGETTUALITÀ. AL CENTRO VI SIA LA TUTELA DEL LAVORO DIRETTO E DELL’INDOTTO CON FORMAZIONE E COINVOLGIMENTO DEI LAVORATORI FIN DA SUBITO

    Il 23 settembre – la UIL e la UILTEC di Brindisi hanno preso parte all’incontro convocato in Prefettura con i tecnici del Ministero del Made in Italy per fare il punto sul futuro dell’area di Cerano, come noto interessata da una graduale ma decisa Transizione da sito della Centrale Termoelettrica Enel ad area di molteplici insediamenti industriali innovativi e sostenibili.

    Si è ribadito che sono in totale 61 i progetti arrivati per decine di settori diversi. I principali riguardano: Energie Rinnovabili, Accumuli ed Idrogeno, Settore Industriale, Logistica ed Economia Circolare ma non mancano proposte su Cantieri, ICT, Nautica, Ambiente ed altro.

    Di questi 61 progetti, 19 sono proposte che arrivano da parte di soggetti che hanno già aree di proprietà in Cerano, pertanto si tratta di progetti più rapidamente realizzabili. Diversi progetti non hanno individuato ancora una propria Area –si provvederà a censire le disponibilità – ed altri ancora, ben 40 su 61, hanno individuato il sito nel quale investire ma non ne godono la proprietà, pertanto sarà necessario un articolato percorso per acquisirle. 

    Per ovvie ragioni la proprietà dell’area dove investire sarà uno dei parametri che darà priorità di finanziamento ai progetti. Da quanto si è appreso nell’incontro di oggi altri elementi preferenziali considerati dal Governo saranno: utilità per la Transizione Energetica ed Ecologia; numero di lavoratori occupati previsti a regime dal progetto; soluzioni tecnologiche innovative, maturità progettuale, equilibrio fra risorse pubbliche richieste e capitali privati messi a disposizione. Le proposte con queste caratteristiche avranno priorità di finanziamento sugli altri.

    La UIL e la UILTEC di Brindisi hanno ascoltato con interesse gli elementi tecnici evidenziati e si augurano che ulteriori novità e passi avanti potranno giungere con celerità. In ogni caso sentiamo di ribadire ancora una volta le nostre priorità, quelle dei lavoratori, sul futuro di Cerano.

    L’occupazione prima di ogni altra. Bene che il numero di occupati sia uno dei parametri considerati dal Ministero ma ciò da solo non basta: l’occupazione – la tutela dei posti di lavoro esistenti diretti e dell’indotto e le condizioni per aumentarne di numero e di qualità – deve essere condizione prioritaria e non negoziabile. Per questa ragione la UIL e la UILTEC di Brindisi valutano positivamente il posticipo del Phase Out della Centrale Enel anche in ragione di tutta una serie di condizioni in via di definizione – ed ancora non del tutto chiare – delle nuove progettualità. L’impianto Enel per i prossimi 24/36 mesi permetterà continuità occupazionale e le aree che non serviranno strettamente alle attività produttive della Centrale saranno messe a disposizione da Enel per le nuove progettualità.

    Altro aspetto centrale per il Sindacato è la necessità di proseguire il percorso di analisi e preparazione agli investimenti futuri indipendentemente dalla presenza della Centrale Termoelettrica di Enel. Phase Out deve significare mantenimento degli attuali posti di lavoro e non rinvio a data da destinarsi della messa in opera delle progettualità. Conservazione della Centrale e nuove proposte devono procedere in parallelo da subito.

    In ultimo, ma non di certo per importanza, il decisivo tema della formazione delle maestranze in vista delle progettualità future. Ogni nuovo settore richiede conoscenze e competenze che non possono essere acquisite dall’oggi al domani. Bisogna partire oggi, subito, con la formazione del personale attualmente impiegato in Cerano – diretto e dell’indotto – verso le nuove progettualità. Tra mansioni attuali e nuove non deve esserci soluzione di continuità. Ogni giorno di Cassa Integrazione o di formazione senza lavoro sarà una occasione persa per la dignità dei lavoratori da scongiurare fin da oggi. La Regione e gli Enti preposti coinvolgano i lavoratori in questa fase.

    Il Sindacato continuerà a seguire con attenzione le evoluzioni su Cerano avendo sempre come stella polare la difesa del Lavoro esistente e di quello che verrà.

  • ASSUNZIONI NEI COMUNI: SI CERCANO OPERATORI SPECIALIZZATI CON DIPLOMA, LICENZA MEDIA ED ELEMENTARE

    ASSUNZIONI NEI COMUNI: SI CERCANO OPERATORI SPECIALIZZATI CON DIPLOMA, LICENZA MEDIA ED ELEMENTARE

    Sono aperte fino al 30 settembre le candidature al Maxi Avviso ASMEL per le assunzioni di laureati, diplomati e operai specializzati nei Comuni italiani.

    Il bando 2025 è finalizzato a creare e aggiornare i 37 Elenchi di Idonei, grazie alla procedura introdotta nel 2021 dal DL Reclutamento, che consente agli oltre 900 Enti sottoscrittori dello specifico accordo di gestire in maniera associata le assunzioni di diverse figure per coprire tutte le esigenze.

    Tra i profili richiesti dal Maxi Avviso ci sono anche quelli dell’area degli operatori (ex Categoria B), per i quali, oltre ai requisiti specifici previsti per alcune figure, è sufficiente il diploma o l’assolvimento dell’obbligo scolastico, che varia in base all’anno di nascita (licenza elementare per i nati entro il 1951, licenza media per i nati fino al 1984, ammissione al secondo o terzo anno di scuola superiore per i nati successivamente). Questi profili sono stati tra i più richiesti dagli Enti nelle scorse edizioni, con una percentuale di assunzione a tempo indeterminato vicina al 100%.

    La novità di quest’anno è l’introduzione degli Addetti biblioteca, che si affiancano alle figure già previste nelle scorse edizioni: Collaboratori Amministrativi Contabili, Tecnici Manutentivi, Idraulici, Muratori, Elettricisti, Giardinieri, Autisti di scuolabus, Collaboratori Amministrativi, Messi notificatori e Ausiliari del traffico.

    Gli interessati possono candidarsi ad uno o più profili tramite la piattaforma www.asmelab.it. Dopo aver superato la prova preselettiva a cura di Asmel composta da 60 quesiti a risposta multipla, gli idonei restano iscritti nell’elenco per 3 anni o fino alla data della loro assunzione a tempo indeterminato. Con un’ulteriore prova selettiva curata dall’Ente che ha indetto l’interpello (il mini-concorso), si passa alle assunzioni con una procedura che si conclude in massimo 4-5 settimane, come comprovato dall’esperienza maturata.

    I candidati risultati idonei possono scegliere a quali interpelli partecipare preferendo anche comuni limitrofi a quello di residenza. Questo garantisce dipendenti motivati e soddisfatti.

  • La nostra voce contro i massacri del mondo: Azione Studentesca Brindisi prende posizione.

    La nostra voce contro i massacri del mondo: Azione Studentesca Brindisi prende posizione.

     Noi di Azione Studentesca Brindisi sentiamo il dovere di parlare chiaro.
    Viviamo in un’epoca in cui le guerre, i massacri e le persecuzioni non sono eventi lontani dai libri di storia, ma realtà quotidiane.

    Ogni giorno ci arrivano notizie di bombardamenti, di villaggi distrutti, di bambini uccisi o costretti a fuggire.

    Dal conflitto tra Russia e Ucraina, che da anni semina distruzione in Europa, alle guerre dimenticate come quella in Sudan, dove il genocidio silenzioso continua sotto gli occhi del mondo; dalla crisi nello Yemen, che ha prodotto una delle peggiori emergenze umanitarie del nostro secolo, ai conflitti nel Nagorno-Karabakh, in Etiopia, alle persecuzioni contro i cristiani in Nigeria o gli uiguri in Cina, fino al dramma della Striscia di Gaza.

    Questi non sono numeri o statistiche: sono vite spezzate.
    E noi, come studenti, non possiamo far finta di niente.

         Ma proprio perché non siamo indifferenti, abbiamo deciso di non aderire allo sciopero nazionale indetto dalla USB. La nostra scelta non è frutto di apatia, ma di consapevolezza.

    1) Non siamo lavoratori e non possiamo scioperare come tali. Lo sciopero è uno strumento sindacale pensato per chi lavora: non ferma le guerre, non ferma le bombe, non restituisce la vita ai morti.

    2) Non vogliamo che la nostra indignazione sia usata come arma politica. Le manifestazioni locali ci sono sembrate più dirette a colpire il governo e il Ministero dell’Istruzione che a denunciare davvero i massacri. Non ci interessa fare propaganda: ci interessa cercare la verità, capire le cause, dare voce a chi soffre.

         La nostra non è una scelta di passività: è una chiamata all’AZIONE.
    Crediamo che il vero modo di reagire sia aprire le scuole al confronto: organizzare dibattiti, momenti di riflessione, conferenze con esperti di geopolitica e testimonianze dirette. 

         Vogliamo che gli studenti come noi conoscano questi eventi, che imparino a ragionare con la propria testa, che siano cittadini liberi e consapevoli.

    La scuola, per noi, non è un palcoscenico per la lotta ideologica, ma un laboratorio di pensiero critico.

        Vogliamo che gli studenti di Brindisi sappiano che si può essere contro le guerre senza urlare slogan vuoti, senza seguire bandiere di partito, senza lasciarsi trascinare da chi vuole strumentalizzare il nostro dolore.

    Per questo diciamo: NON RESTIAMO IN SILENZIO.

         Studiamo, informiamoci, costruiamo insieme un futuro di pace e giustizia.

    Invitiamo tutti i nostri coetanei ad unirsi a noi in questa sfida:
    trasformiamo la rabbia e la paura in conoscenza, la conoscenza in consapevolezza, e la consapevolezza in azioni concrete per cambiare davvero il mondo.