Ilaria Solazzo ha intervistato lo scrittore Raffaele Di Leva, autore del romanzo Gli Incontri del Destino

Ilaria Solazzo ha intervistato, quest’ oggi, per noi e per voi, lo scrittore Raffaele Di Leva autore del libro “Gli incontri del destino” edito da Viola editrice.

La nostra infanzia è scandita dai primi libri legati a quel primo periodo di vita. Della Disney quale storia ha catturato la tua attenzione?

“Sono sempre stato attratto e innamorato dalle storie dei cartoni animati e, in particolar modo, da quelli della Disney, a partire da “Biancaneve e i sette nani”, passando per “Il Re Leone” fino ad arrivare a quelli più recenti. Hanno caratterizzato in positivo la mia infanzia, consentendomi di fantasticare e viaggiare con la mente e affezionarmi alle storie a lieto fine, specialmente quelle d’amore. Sono una persona abbastanza romantica e resto sempre affascinato da quelle storie dove lo svolgimento e l’epilogo della narrazione non è per nulla scontato, un po’ come avviene nel romanzo “Gli incontri del destino”.

L’amore per la scrittura, in te, ha preso piede già nel periodo adolescenziale? Sei uno di quelli che in libreria hanno Marvel e DC?

“La passione per la scrittura è nata e si è affinata senz’altro nel corso del periodo adolescenziale. Ho cercato di migliorare col tempo l’esposizione, la capacità di analisi e sintesi, di essere pignolo con me stesso sul corretto uso della grammatica e ad aumentare la dimestichezza con qualche termine più ricercato da inserire in maniera mirata tra le pagine del romanzo. Sono un amante delle storie Marvel e DC, anche se confesso di aver una leggera predilezione per i film più che per i libri stessi”.

Quanto tempo hai impiegato per la stesura del tuo Romanzo?

“Ho impiegato complessivamente tre mesi per la stesura, in quanto il romanzo si è scritto letteralmente da sé. Già avevo in mente tutta la trama, dall’inizio alla fine, trattandosi di una storia d’amore che avrei voluto vivere e che non ho vissuto. Era presente ogni scena nella mia mente sin da subito e la parte più complessa è stata quella di mettere nero su bianco, tramutare le idee nell’intera struttura narrativa, lasciandomi affascinare, coinvolgere e trasportare dall’arte del romanzare”.

Lo hai scritto prevalentemente nelle ore notturne?

“Durante la settimana scrivevo prevalentemente in serata, al termine della giornata lavorativa, riuscendo a portare a compimento diverse pagine. Invece, nel corso del weekend, dedicavo anima e corpo alla stesura di un discreto numero di pagine, in maniera tale da dare continuità alla narrazione”.

Come riesci a conciliare la tua sfera privata con quella pubblica dello scrittore?

“Essendo uno scrittore esordiente, la vita privata e quella pubblica non hanno subito grandi stravolgimenti; tuttavia, ho avuto modo di essere contattato da persone, che non conoscevo prima della pubblicazione del romanzo, le quali hanno acquistato fisicamente “Gli incontri del destino”, mediante un passaparola da altri amici, ed è stato emozionante scambiare delle opinioni con loro sulla trama”.

I tuoi parenti ed amici come hanno accolto l’arrivo del tuo libro?

“Quando ho terminato la stesura del romanzo, pochissime persone ne erano a conoscenza. Invece, una volta stipulato il contratto editoriale con Viola Editrice, che ha permesso la realizzazione di questo sogno nel cassetto, ero ansioso in merito alla pubblicazione del romanzo e ho iniziato ad accennare qualcosa ad amici e parenti. Il giorno più emozionante tra tutti è stato quello in cui ho stretto in mano le prime copie cartacee del romanzo e ho annunciato in giro e sui social l’uscita ufficiale de “Gli incontri del destino” sugli store online e in libreria. È stato fantastico digitare il mio nome nei motori di ricerca e veder comparire la mia creatura. Subito dopo l’annuncio ufficiale, sono stato sommerso da telefonate, messaggi, complimenti perché, in fondo, ero riuscito a mantenere l’effetto sorpresa con tante persone, le quali non erano a conoscenza di questa mia passione”.

Dei vari personaggi presenti nel tuo manoscritto, tu a chi sei più legato e perché?

“Raccogliendo i pareri da parte di coloro che hanno letto il romanzo, è emersa una certa somiglianza di pensiero e di personalità tra il sottoscritto e la protagonista Chiara Rossi. È stato incredibile ascoltare la frase “Tu sei Chiara Rossi in questo passaggio” da tantissime persone. Altrettanto toccanti sono state le similitudini caratteriali, riscontrate da parte dei lettori, nel vedere riflesso Raffaele negli altri personaggi, sia principali che secondari”.

Tra i personaggi famosi del mondo letterario del passato con chi ti sarebbe piaciuto cenare e chiacchierare in libertà?

“Più che del mondo letterario, mi sarebbe piaciuto cenare e chiacchierare in libertà con un personaggio del mondo cinematografico: Audrey Hepburn. Una persona straordinaria per la sua classe, finezza, semplicità, per la sensibilità e il suo rimboccarsi le maniche in ambito sociale. Ho visto e adoro tantissimi suoi film, tra cui “Vacanze romane”, il quale viene citato più volte nel romanzo con la riproposizione di scene in cui sono coinvolti direttamente i protagonisti Chiara e Marco, specialmente nella sezione narrativa ambientata a Roma”.

Il tuo sogno nel cassetto è…?

“Con la pubblicazione del romanzo “Gli incontri del destino” si è realizzato un sogno del cassetto in cui speravo da una vita intera. Ho tanti altri sogni da realizzare, con la speranza che non si ammuffiscano nel cassetto, ma che possano un giorno venire alla luce e giungere a compimento. Mi piacerebbe senz’altro incontrare i lettori durante qualche firmacopie o mediante presentazioni dal vivo, le quali sono state limitate e contingentate nel corso di questi anni caratterizzati dalla pandemia, durante i quali è stato pubblicato il romanzo”.

Cosa bolle in pentola?

“Tantissime cose a cui dedicare tempo, attenzione, perseveranza, costanza e tanta forza